Composizioni chimiche diverse e diversi risultati: quali sono le differenze tra colorazioni permanenti e semi-permanenti? Ecco le nostre spiegazioni.
Colorazione permanente: per una trasformazione radicale
Il nome stesso della colorazione permanente ne anticipa le caratteristiche: sicuramente la tinta non si sbiadirà dopo i primi shampoo! I professionisti dell'hairstyle la consigliano a chi vuole coprire i capelli bianchi ma anche a chi sceglie una colorazione molto diversa rispetto alla sua base naturale. Per ritoccare le radici, è consigliabile una visita in salone ogni quattro-otto settimane e per mantenere un colore vivo e brillante, utilizzare sempre shampoo e balsamo specifici per capelli colorati.
Colorazione semi-permanente: per un cambio di colore su misura
Per illuminare i vostri capelli, il colorista potrà proporvi un "gloss", ovvero una colorazione semi-permanente, al posto del balayage highlights o dell'effetto sunkissed (che prevedono una leggera decolorazione per essere davvero brillanti). Questa tinta tono su tono, senza ammoniaca, si spegnerà leggermente dopo diversi lavaggi.
Se volete fare una colorazione semi-permanente per mascherare una precedente colorazione su capelli decolorati, attenzione: il rischio è di far riemergere le tracce della vecchia tinta. Per sbarazzarvi del riflesso che non vi piace più, sarà necessario realizzare un gommage o uno shampoo americano in salone.
Permanente o semi-permanente, il capello va sempre curato
Che scegliate una colorazione permanente o semi-permanente, il rituale di cura e bellezza dovrà sempre essere studiato su misura per rendere la tinta più brillante e più duratura. Per fissare il pigmento nella fibra capillare, scegliete prodotti specifici, come la gamma Vitamino Color di L'Oréal Professionnel. La linea Lumino Contrast, invece, è perfetta per mantenere a lungo un bel balayage, colpi di sole o riflessi highlights.
Image Credits: Julien Philippy
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